Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un po' come la mia ex ragazza.

Appena la vedi quasi svieni. Lei è bella da morire, e appena cominci a far lavorare le mani scopri un gameplay da urlo, con tutti quei bottoni da premere e mille idee che ti frullano nella mente e anche decisamente più in basso.

Poi però appena apre bocca la prima cosa che ti chiedi è "ma che cazzo ha detto!?". Ogni conversazione con lei è un interrogarsi su quale lingua morta stia effettivamente parlando, con tu ad annuire completamente perso mentre fai girare a mille le pagine dei dizionari di sanscrito ed aramaico cerando disperatamente di afferrare il filo del discorso.

Ma nonostante tu non la capisca, nonostante ti obblighi a camminare interi pomeriggi fra strade del centro a fare shopping senza però alla fine mai comprare un cazzo di nulla, tu la ami e sei disposto a perdonarle tutto. E quando infine ti convinci che starete insieme per sempre, che finalmente sei riuscito a capirla davvero in fondo, ecco che una bella mattina ricevi un sms con cui ti dice che sì, tu sei l'uomo più importante della sua vista, ma in questo momento ha bisogno di spazio e quindi è partita per un soggiorno di 6 mesi in India e non vuole vedertti mai più.

E allora fanculo tutto. Strappi le sue foto dal muro, versi dell'acido muriatico sul suo nome tatuato sul tuo petto e dai fuoco a quel maglione natalizio di merda che lei ti ha regalato con sopra quella stupida renna del cazzo col suo fottutissimo naso rosso. Rinneghi ogni fantastico minuto passato con lei, che ora sembra solamente tempo sprecato, e mutando l'amore in odio maledirai il suo nome per l'eternità.

Passeranno i giorni, le settimane, i mesi, e la tua vita sembrerà andare avanti.

Finchè un giorno, proprio nel bel mezzo della notte, ti sveglierai, sudato e di soprassalto, folgorato dalla rivelazione. E finalmente capirai.

Tu una ragazza non ce l'hai mai avuta.

THE PHANTOM PAIN