Análises recentes de JoeArruffo

Allora, sì, in pratica c'è 'sto italiano metrosessuale che ti spara, ma tu sopravvivi e devi scegliere se aiutare Berlusconi, Benito Mussolini o Mattarella.

Ho lasciato al primo capitolo di questa saga una buona recensione, ma non ho potuto fare a meno di pubblicarne una negativa per questo sequel. Il problema è che questo secondo capitolo non aggiunge letteralmente nulla: stesso hud, stessi personaggi, stesse armi, stesse modalità, stesse ambientazioni, stessi BUG e stessi problemi! Sembra di giocare a dei capitoli aggiuntivi per il primo. E questo ha fatto emergere tutte le problematiche che nel primo gioco potevano anche essere ignorate, come la ripetitività. Se nel primo capitolo ci si poteva facilmente passare sopra, dopo altre lunghe ore della solita minestra riscaldata, linearità di trama e gampley portano inevitabilmente alla noia.

Personaggi stereotipati e storia al limite della noia, ma chi se ne frega quando posso smembrare zombie con uno dei sistemi di corpo a corpo più soddisfacenti mai fatti? Poi questa ambientazione idillica crea un suggestivo contrasto con l'infestazione di non morti. E, per finire, penso che questo sia uno dei pochi giochi in cui il marchio "Definitive Edition" porti effettivamente delle grosse migliorie. Perfetto da giocare con gli amici!

Cosa? Un remake che non aggiunge nulla a quello che già era un gioco polacco senza un briciolo di trama, talmente pieno di effetti grafici che non riesci nemmeno a vedere dove stai sparando, in cui qualsiasi oggetto esplode non appena lo tocchi oppure scarica scosse elettriche talmente accecanti che a confronto la modalità chiara di Discord è una camera oscura, e in cui non puoi distruggere un nemico senza che questo ti causi crisi epilettiche che non si vedevano dai tempi dei cartoni animati giapponesi negli anni ottanta? Ma è fantastico, lo adoro!

Questo gioco non ha un briciolo di trama, è talmente pieno di effetti grafici che non riesco nemmeno a vedere dove sto sparando, qualsiasi oggetto nell'ambiente esplode non appena lo tocchi oppure scarica scosse elettriche talmente accecanti che a confronto la modalità chiara di Discord è una camera oscura, e non puoi distruggere un nemico che questo già ti ha causato crisi epilettiche che non si vedevano dai tempi dei cartoni animati giapponesi negli anni ottanta. Lo adoro!

Otto elementi magici da unire in tantissimi modi per creare le più disparate magie: sta al giocatore provare e affinare le combinazioni. Il gioco è molto semplice e lineare, ma nonostante ciò offre una sfida impegnativa e avvincente perché ogni nemico ha la sua strategia di difesa e attacco e occorre dunque adattare costantemente le tattiche e le magie imparate alle nuove situazioni. Anche la trama è molto semplice, ma comunque godibile poiché il gioco non si prende per nulla sul serio, ironizzando e facendo satira ad altri videogiochi con innumerevoli citazioni. Il lato negativo principale sta nel fatto che purtroppo gli ultimi aggiornamenti hanno introdotto bug e crash che gli sviluppatori hanno già affermato di non essere intenzionati a riparare.

Il 2009 non è stata una grande annata per gli FPS, dunque non avevo grandi aspettative da FEAR 2. Tuttavia, man mano che andavo avanti a giocare rimanevo sempre più sorpreso: varietà di armi e granate superiore alle aspettative (anche se se ne possono portare solo quattro per volta, sempre meglio delle canoniche due), IA dei nemici piuttosto sofisticata e ambientazioni discrete (specie quelle finali). Peccato solamente che quasi tutti i livelli siano impostati molto a tunnel. La componente divertimento è assicurata se a tutto questo uniamo la dinamica del rallenting su cui si basa il gioco, resa molto bene anche dagli effetti grafici. Consiglio di giocarlo a difficoltà massima per aumentare la longevità (che è comunque discreta) e per una esperienza impegnativa, ma sicuramente più soddisfacente.

Il protagonista dice di fare il secondo anno di Economia, poi durante la scena in università ci sono scritte alla lavagna delle nozioni di fisica quantistica. Inoltre, mentre parla con la sua amica, dicono che quella è la lezione di storia. Non ha davvero senso, questi errori mi rovinano completamente l'atmosfera. 2/10

Il periodo in cui fare parkour andava di moda è passato da anni, ma Mirror's Edge riesce ancora ad ammaliare grazie alle sue scelte estetiche e all'immersione che riesce a regalare. Nonostante non sia un gioco particolarmente longevo, la durata risulta congeniale perché, non essendoci una grande quantità di mosse disponibili, il rischio che sembra correre spesso il gioco è quello della ripetitività. Tuttavia a salvare la situazione ci sono i ritmi ben gestiti: scene di inseguimenti rocamboleschi si alternano a momenti più lenti in cui la mossa migliore per proseguire non risulta sempre scontata.

Black Mesa si presenta come un ottimo rifacimento del primo capitolo di Half Life utilizzando la grafica del più recente motore grafico Source, con una grande rispetto per quelle che sono le ambientazioni e le dinamiche del primo capitolo, senza tralasciare svariati arricchimenti dell'ambiente di gioco nonché alcune modifiche sostanziali ad alcuni livelli.

Questo per quanto riguarda la prima parte del gioco. Perchè poi, eh. Poi arriva Xen.
Gli sviluppatori si sono presi grande libertà artistica per la parte di Xen, trasformandola in una autentica esperienza onirica. Xen non è una più una piatta dimensione di isole fluttuanti, è una zona viva, piena di flora e fauna, enigmi interessanti ma mai troppo complicati, musiche, colori e suoni psichedelici, atmosfere in cui momenti di calma e tensione si alternano in un crescendo che ha come climax la scalata verso l'antro del Nihilath. Xen è un'autentica esperienza a parte che vi farà dimenticare di essere stati a Black Mesa per le prime 20 ore. Le armi e i nemici otterranno tutto un altro valore e le vostre aspettative verranno superate ad ogni passo che farete in questa dimensione. Non una mod, non un remake: un autentica esperienza sensoriale.