Recent reviews by ꘘrederƴkⅆ𝗲𝜶ⅆ

Uccidere la Principessa... se c'è una cosa che la Disney&Co ci hanno insegnato è che le principesse possiedono la straordinaria capacità d'infilarsi nelle peggiori situazioni sviluppando relazioni problematiche con la famiglia (matrigne, sorellastre), molestando bestie o più in generale facendo incazzare gente dalla dubbia morale ... cosa ci sarà di così difficile nel portare a termine l'opera?
Qui semplicemente abbiamo un capolavoro e con tre soli Personaggi a reggere la messinscena:
La voce narrante, sarà per noi il primo e principale interlocutore, sempre disposto a rispondere evasivamente alle nostre domande e ricordarci l'importanza della missione: uccidere la principessa per evitare la fine del mondo.
La pricipessa, il nostro obbiettivo in questo mondo ricco di sfumature, l'adorabile creatura la troveremo già incatenata nella sua prigione, cosa potrebbe mai andare storto?
Tu, giudice, carnefice, mostro, eroe o amante. Ricopriremo così tanti ruoli da non riuscire più a capire se ci sia veramente un cattivo nella storia o se siamo noi ad interpretarlo.
Slay the Princess è un'avventura grafica dallo stile cupo, horror psicologico, con inquadrature disegnate in bianco e nero ed una storia che inchioda davanti allo schermo.
Nonostante il testo da leggere sia abbondante il ritmo della narrazione rimane alto aiutato dalle conseguenze immediate per ogni nostra decisione,
La quantità incredibile di "finali" e la rapidità con cui si raggiungono crea un senso di progressione simile ad un GDR dove ad aumentare non sarà il nostro livello ma la comprensione del mondo in cui siamo intrappolati.
Un gioco bello, filosofico e che con la sua retorica costringe a riflettere...
PS: Per la felicità di noi abitanti del Belpaese con la pubblicazione in autunno dell'espansione gratuita The Pristine Cut il gioco verrà tradotto anche in Italiano, Grazie Black Tabby Games
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Cosa succederebbe se una civiltà aliena scoprisse che fumare umani ha effetti allucinogeni?

ci permette di scoprirlo,
scampati alla cattura ed al conseguente allevamento intensivo ci troveremo teletrasportati in questo universo alieno, colorato ed irriverente creato da Squanch Games, team fondato da uno dei creatori di Rick & Morty da cui eredita a piene mani il modo di affrontare temi maturi con ironia e sfrontatezza.
Ad accompagnarci nella nostra caccia/vendetta contro i capi del cartello alieno invasore avremo i Gatlian, un'altra specie aliena da usare come arma vista la loro innata capacita di sparare dal c u l o proiettili sui nemici mentre ci guardano in faccia schernendoci con frasi taglienti.

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I costanti riferimenti alla cultura trash anni 80\90 unita alla presenza esagerata di forme falliche, citazioni di horror e Bmovie rendono High on Life estremamente divertente, riuscendo anche a far passare in secondo piano uno shooting forse troppo essenziale.
La durata della storia base vicina alle 12 ore permette di godersi il gioco senza annoiarsi e strappando nel mentre qualche sorriso e rendendolo un titolo consigliato. (quando in offerta ovviamente)

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è un titolo action sviluppato da Ninja Theory dove impersoniamo Senua, una vichinga schizofrenica disposta a scendere nell'inferno norreno sfidando gli Dei pur di non accettare la morte del suo compagno e riaverlo indietro.
Fine? Tutto qui?
No, questo gioco è molto più vicino all'essere un'opera d'arte piuttosto che un action, bastano pochi minuti per capire che c'è qualcosa di strano, l'inquadratura è troppo vicina, manca completamente l'HUD, l'audio è un brusio di sottofondo in costante attesa di prendere ritmo e diventare musica.

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I toni dell'ambientazione vichinga sono cupi come ci si aspetterebbe ma a far da padrone è la pazzia di Senua, presenza costante in quella che sembra più una discesa nelle profondità della sua psiche piuttosto che un viaggio verso l'inferno.
Questo è un bene perché videogiochi dove siamo chiamati a schiacciare gli Dei (es. nei panni di nerboruti pelati..)
Steam ne è pieno mentre mettere al centro della storia la salute mentale della protagonista è stata una scommessa vinta dagli sviluppatori e bisogna riconoscerne i meriti.

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Graficamente Hellblade si difende bene nonostante sia stato rilasciato ormai da diversi anni anche grazie agli effetti visivi che accompagnano le visioni di Senua e alla particolare inquadratura che pone l'attenzione su di lei al posto dell'ambiente circostante nascondendo una generale carenza di dettagli attorno a noi e mantenendo un frame rate stabile.
Non tutto è perfetto, anzi, il combat system legnoso, la poca varietà dei nemici ed enigmi si fa sentire in fretta, solo la brevità della storia raccontata e le 15 ore necessarie per arrivare ai titoli di coda mantengono intatta l'illusione creata dagli sviluppatori facendo passare in secondo piano le magagne.

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In conclusione,
un gioco assolutamente consigliato, anche solo per provare qualcosa di diverso dal solito.
Personalmente attendo con curiosità il seguito

Parto dall'argomento caldo,
l'ho giocato per intero a 1440p graficamente impostato al massimo con una 2080ti, in 44 ore un unico crash qualche sporadico calo di frame ma in generale è andato tutto liscio fino ai titoli di coda, si è fatto aspettare quasi un anno ma finalmente abbiamo il The Last of Us che meritavamo fin da subito...
Con questo per quanto mi riguarda chiudo il lato polemico perché quello che rimane è un gioco iconico che ha fatto la fortuna di playstation per anni e finalmente arriva su PC.

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Per chi avesse passato in un bunker gli ultimi 10 anni perdendosi il gioco originale, parte II e la serie TV eviterò spoiler dicendo solo che parliamo di un action con visuale in terza persona ambientato in un presente alternativo post apocalittico dove una pandemia (covid sei tu?) ha spazzato via gran parte del genere umano costringendo i pochi rimasti a radunarsi in piccole comunità per sopravvivere.
Il gameplay include dinamiche stealth alternate a sezioni più action, in generale la carenza di risorse trasmettere un senso di impotenza agli eventi costringendoci ad un approccio ragionato ma sopratutto mette in risalto il vero punto di forza di The Last of Us

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La storia,
la caratterizzazione dei personaggi e più in generale il lato narrativo raggiunge vette altissime, impossibile non empatizzare con i protagonisti.
Benché la trama sia fondamentalmente lineare il giocatore si trova costantemente messo di fronte a scelte morali ed alle conseguenze di esse, alternando nell'arco di poche ore il punto di vista dei due protagonisti e facendo dubitare di quanto fatto in precedenza.
A questo aggiungo che quando lo giocai per la prima volta 10 anni fà mi trovai perfettamente affine alla posizione di Ellie, adesso a distanza di una decade capisco molto meglio Joel...

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Concludendo,
se non avete mai giocato The Last of Us part I questo è il momento giusto per rimediare,
invece se aveste solo bisogno di una rinfrescata alla memoria in attesa dell'arrivo di Parte II meglio prenderlo in offerta e speriamo che Naughty Dog abbia imparato qualcosa dal lancio disastroso di questo titolo e si faccia trovare subito sul pezzo con il seguito

Puzzle Game carino, campagna longeva che richiede anche un certo impegno sopratutto se cercate di raggiungere gli obbiettivi (goldy) secondari.
Molto interessante l'idea di mascherare tutto il gioco da viaggio introspettivo nell'animo umano, prendendo la forma di uno Shiba Inu spirituale guideremo il nostro gregge di umani in una serie di sfide a difficoltà crescente.
Ogni capitolo avrà una tematica differente influenzando il gameplay e quindi l'approccio alla mappa, ad esempio:
in destino si dovranno decidere tutte le mosse prima di sbloccare lo scorrere del tempo,
mentre in competizione ci saranno gli Altri che cercheranno di batterci in velocità nel raggiungere gli obbiettivi trasformano il tutto in una corsa contro il tempo.
Visivamente niente male anche grazie all'impatto a schermo di una fiumana di umani degna del primo giorno di saldi in centro, davvero impressionante.
Audio piacevole ma personalmente l'ho sostituito con Spotify.
Longevità aumentata dalla presenza dell'editor di livelli e la possibilità data alla community di condividere le proprie creazioni.
Concludendo, un gran bel gioco, sicuramente consigliato agli amanti del genere mentre forse non il miglior titolo per chi approccia questa tipologia di videogiochi per la prima volta, visto il costo.
Ps: perfettamente compatibile con Steam Deck, anzi sul device di Valve direi riesce a trovare la sua dimensione ideale come passatempo portatile.

Il lutto, non è mai facile, affrontarlo in un videogioco sembra un'impresa impossibile eppure Nomada Studio con Gris ci prova ed a parer mio ci riesce appieno.
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Senza bisogno di usare alcuna parola affronteremo le cinque fasi del lutto partendo dalla negazione con la protagonista rimasta senza voce per il dolore ed attraversando rabbia, negoziazione e depressione in un crescendo di colori e suoni arriveremo alla seppur difficile accettazione in quello che più di un videogioco sembra un'opera d'arte
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Going Medieval è un colony builder in early access ma si sta avvicinando alla versione definitiva, già allo stato attuale la grande quantità di contenuti lo rendono ampiamente godibile, strizza l'occhio a Dwarf Fortress per molte delle meccaniche che definiscono il genere ma aggiunge una grafica 3D su 16 livelli davvero interessante sopratutto nella costruzione degli edifici, piacevole anche l'illuminazione altro plus rispetto ai suoi concorrenti.
Sicuramente l'ambientazione medievale pone delle sfide sulla sopravvivenza molto interessanti come conservare il cibo in estate o non morire congelati in inverno e la possibilità di costruire castelli con conseguenti assedi dalle fazioni nemiche.
Attualmente ha qualche problema di ottimizzazione in partite molto lunghe quando aumenta la popolazione del villaggio ma niente di grave per un gioco in sviluppo ed accesso anticipato.
Concludendo, un ottimo acquisto per gli amanti del genere che si troveranno fin da subito in confidenza con le meccaniche, invece forse non il miglior titolo per i neofiti

dotAGE è un giochino veramente infame.
il primo approccio ti porta inevitabilmente a sottovalutarlo, pixel art, colori sgargianti, sembra quasi un city builder mobile.
Nei panni di un vecchiaccio (anche leggermente rimbambito) fondiamo il villaggio con l'unico scopo di farlo sopravvivere il più a lungo possibile contro le sventure che stanno per abbattersi su di noi...
La struttura del gioco è semplice, all'inizio di ogni capitolo avremo delle premonizioni sugli eventi catastrofici che ci attendono e vengono segnati sul calendario del villaggio, i turni rappresentano i giorni e lo scorrere del tempo scandisce le stagioni avvicinandoci al giorno cerchiato in rosso sul calendario.
Noi dovremo gestire gli abitanti posizionandoli sulle strutture in modo da arrivare preparati momento della profezia e sopravvivere.
tutto semplice?
in principio si... le risorse da gestire sono poche così come gli abitanti e le loro esigenze ma con il passare delle stagioni si sbloccano decine di risorse, centinaia di edifici... migliaia di eventi.
Questo trasforma i turni in vere e proprie partite a scacchi contro la Profezia costringendo a ponderare bene ogni mossa.
In pieno stile roguelike la morte non è la fine, anzi un nuovo inizio per il nostro vecchiaccio pronto a sfidare nuovamente il destino potandosi dietro i ricordi sbloccati.
Il tutto perfettamente in italiano visto che lo sviluppatore di questo piccolo capolavoro è un nostro concittadino, complimenti a lui.

Premessa
Da bambino grazie a Prince of Persia (l'originale del 1989 non il remake del 2008 ) ho sviluppato un odio viscerale verso i platform imparando poi crescendo ad evitarli come la peste...
...fino all'arrivo di Stray
ok l'ho comperato perché il protagonista è un gatto ma qui farò il figo dicendo che sono state le 115k recensioni positive e la reputazione di Annapurna a convincermi nel dargli una possibilità.
https://gtm.steamproxy.vip/sharedfiles/filedetails/?id=3101301733
Stray è ambientato in un futuro distopico dove le forme di vita si sono apparentemente estinte, ecco perché il nostro primo incontro con i robot sarà per loro fonte di panico, trovato B-12 un drone che ci permetterà di comunicare con gli autoctoni e da cui saremo presto inseparabili inizia la nostra avventura verso la libertà; qui diventa impossibile non fare spoiler ma dopo le 8/10 ore necessarie per finire il gioco posso dire che la trama è semplice ma piacevole ed ovviamente ha una morale che fa riflettere sul nostro presente.
https://gtm.steamproxy.vip/sharedfiles/filedetails/?id=3098198856
Il gameplay è classico per i platform, niente di troppo complicato alternando fasi tranquille di esplorazione a quelle più concitate di fuga dai Zurks.
Gli achievements sono relativamente facili da raggiungere essendo legati alla trama con l'eccezione di un paio da speedrunner.

Il pregio più grande di Stray è l'incredibile ispirazione a livello artistico, le luci, il level design ed i colori tutto quanto è messo li per catturare lo sguardo e creare un'atmosfera perfetta per la situazione che si sta affrontando in quel momento, solitamente questo lavoro è svolto dal comparto audio ma in Stray hanno dovuto sopperire visivamente ad un protagonista incapace di preferire niente più che miao.
Riuscendoci magnificamente.
https://gtm.steamproxy.vip/sharedfiles/filedetails/?id=3170756249
Concludendo, Stray è un gioco bellissimo che riesce a trasmettere emozioni semplicemente guardandolo, meriterebbe di essere giocato anche per provare qualcosa di diverso dal solito... e poi il protagonista è un gatto... dai su.

Detroit: Become Human tocca temi incredibilmente d'attualità in questo periodo storico dove le Intelligenze Artificiali (IA) si stanno affacciando nel nostro mondo trovando spazio nelle agende politiche di molti paesi e causando scioperi come quello degli attori e sceneggiatori di Hollywood minacciati dalla potenziale concorrenza nel loro settore.
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Il titolo di Quantic Dream è ambientato in un futuro ispirato dalle opere di Isaac Asimov dove non si parlerà più di IA ma veri e propri robot vincolati alle tre leggi della robotica ed in grado di svolgere tutti quei lavori ritenuti troppo scomodi, rischiosi o fisicamente impegnativi per gli umani.
La presenza sempre più massiccia delle macchine stravolge il tessuto sociale Americano colpito dalla disoccupazione crescente e trovando negli androidi la causa più evidente.
I robot, d'altro canto hanno ormai reso obsoleto il test di Turing, quelli di loro che sviluppano individualità ed emozioni sono definiti devianti e distrutti.

https://gtm.steamproxy.vip/sharedfiles/filedetails/?id=3092445167

In questo contesto prenderemo il controllo di alcuni Robot a Detroit, vivendo le loro vite saremo messi di fronte a scelte che determineranno l'avanzamento della storia.
A livello di gameplay non c'è niente di troppo impegnativo anche ai livelli di difficoltà più alti ma gli errori possono esser pagati cari portando alla scomparsa prematura dei personaggi principali, questo unito alla quantità incredibile di scelte morali da affrontare rendono Detroit: Become Human un titolo fantastico che mi sento di consigliare a chiunque abbia 15 ore da investire in un videogioco

https://gtm.steamproxy.vip/sharedfiles/filedetails/?id=3089330324