Onore, inganno, follia.
Mark of the Ninja è tutto questo, ma non solo.
Il gioco si svolge in livelli in grafica 2D, molto piacevole e vagamente cartoonesca: dovrete intrufolarvi ed utilizzare tutte le vostre doti furtive per disattivare trappole, raccogliere oggetti, affrontare nemici e risolvere rompicapo per capire chi e perchè ha gettato disonore sul vostro clan.

L'intero gioco si può completare interamente scegliendo un approccio aggressivo, eliminando qualsiasi ostacolo si frapponga tra voi ed il vostro obiettivo oppure con un approccio più furtivo, muovendosi nelle ombre e restando invisibili.
Per entrambi gli stili di gioco è disponibile un armamentario vario, con oggetti per creare diversivi ed abilità di assassinio e furtività sempre più avanzate, ed entrambi i due modi sono validi senza che nessuno "vinca" sull'altro.

Equilibrio. Nonostante si abbiano a disposizione molte abilità ed i più disparati equipaggiamenti, non si ha mai la sensazione di dover affrontare una situzione troppo semplice o incredibilmente complicata. Ogni livello è una sfida, sebbene sia tranquillamente possibile completare il gioco senza troppo sforzo.
Stile. L'interfaccia è pulita, essenziale: non dice niente di più di quello che serve e lo dice in modo ordinato e piacevole. Il design dei livelli è curato, i controlli sono intuitivi ed il modo di mostrare le informazioni (il rumore prodotto dal nostro personaggio o quanto siamo visibili, per esempio) è armonioso ed originale. Zen.
Ritmo. Prendetevi tutto il tempo che volete, ma se dovete correre e muovervi velocemente, fatelo. Il gioco bilancia molto bene il tempo per pensare ed il tempo per agire e la modalità Concentrazione - una sorta di stasi temporale che vi permette di utilizzare le voste abilità di ninja mirando con precisione - serve proprio a questo. Siete dei ninja, non dei militari americani con un M60.

Sinceramente all'inizio del gioco non badavo molto alla trama: ero più focalizzato sui livelli in sè, ed avevo un approccio molto più orientato ad eliminare completamente ogni minaccia (un nemico? devo ASSOLUTAMENTE ucciderlo!).
Quando ho però iniziato a provare a fare tutto esclusivamente in modo furtivo devo dire che mi sono sentito estremamente gratificato. C'è veramente gusto a passare inosservato sotto il naso delle guardie.
Da circa metà gioco la trama mi ha preso. Racconta la storia dei Marchi (tatuaggi che conferiscono ai portatori particolari abilità) e... beh, la sequenza finale sulla storia dell'inchiostro è pura poesia.
Arrivare alla fine del gioco non è difficilissimo, ma se vorrete raccogliere tutti gli oggetti collezionabili (ci sono poesie, memorie dei personaggi e vi assicuro che ne vale davvero la pena) dovrete faticare un po'.

Mark of the Ninja mi ha sorpreso con la sua estrema coerenza e con la sua incredibile essenzialtà ed è stato capace, negli ultimi minuti di gioco, di mettermi davanti ad un arguto dilemma.
Una piccola meraviglia.