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Recent reviews by The Stuz

Showing 1-10 of 10 entries
2 people found this review helpful
19.5 hrs on record
Bello e tutto all'inizio, ma a 'na certa non ci si capisce davvero più un caᴢᴢᴏ.
Avevo iniziato con le migliori intenzioni ed ero riuscito ad arrivare molto avanti nella storia, ma così davvero ti fa passare la voglia. Peccato, le ambientazioni sono fenomenali, ma a queste condizioni è solo un'agonia.
Inoltre c'è un backtracking estenuante, se inizialmente lo sopporti, alla lunga diventa inutile e tedioso e ti rendi conto di star perdendo di vista gli obiettivi, che comunque non ti vengono mai ricordati, non essendoci uno straccio di hud, una todolist, un inventario...niente! Lo avrei consigliato senza riserve dopo le prime 10 ore di gioco; arrivato quasi a 20 senza essere riuscito a fare una ᴍerda di progresso degno di nota anche no. È denigrante. E mi dispiace perché volevo davvero finirlo.
Posted 17 January, 2022. Last edited 17 January, 2022.
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10 people found this review helpful
1.7 hrs on record (1.7 hrs at review time)
Non un videogioco, più un libro interattivo.

Volevo scrivere un sacco di cose belle su questo gioco perché sono convinto che abbia moltissimi elementi straordinari.
Mi limiterò però a dirvi che se non avete un'ottima dimestichezza con l'inglese, qui abbastanza complicato, e se non avete voglia di leggervi centinaia di pagine colme di testi per apprendere a fondo ogni singola sfaccettatura e ogni minimo dettaglio della storia, oltre a seguire i commenti pseudo-filosofici del protagonista, allora LASCIATE PERDERE QUESTO GIOCO.

Con tutta la buona volontà che ci ho potuto mettere ho rinunciato a voler cercare di capirci qualcosa di quello che stavo facendo proprio perché l'attenzione dev'essere massima, la lettura attenta e l'esplorazione il più completa possibile. I pochi dialoghi che sentirete vi appariranno sconnessi l'uno con l'altro, i fogli che troverete, le note che leggerete saranno in ordine cronologico ma disposte nei vari livelli di gioco (11) in maniera non ordinata. Anche le tematiche non sono poi leggerissime, si parla di sogni e realtà, di pazzia, di eventi accaduti. Addirittura le uniche cose con cui potrete interagire (oltre alle porte), gli unici sbloccabili del gioco, saranno delle scatole con dentro altri lunghissimi testi di approfondimento.

Per cui il mio consiglio è: se volete godervi APPIENO questo "gioco", armatevi di pazienza e concentrazione, raschiate ogni singolo angolo di Old City e avrete un quadro completo (forse) della storia e dei personaggi, godendovi quello che gli sviluppatori vorrebbero che provaste.

Se vi aspettate di esplorare distrattamente qualche scorcio di città e pensate di capire anche solo un 1% del quadro generale, allora il mio consiglio è quello di starne alla larga; pena: noia e frustrazione e probabile precoce abbandono.

Sul lato tecnico niente da dire. Funzionale all'esperienza. Pochissimi oggetti animati, zero interazione, musiche splendide e paesaggi magnifici.
Posted 6 March, 2016.
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15 people found this review helpful
12.7 hrs on record (4.9 hrs at review time)
Io...non ho parole. Mai vista una manciata di pixel creare una storia così coinvolgente e commovente.
Sono letteralmente a pezzi, ma in senso positivo.
La splendida musica e gli struggenti dialoghi accompagnano il giocatore/spettatore per tutto l'arco della narrazione, enfatizzando in maniera estrema gli avvenimenti sullo schermo. Più di una volta mi è capitato di ritrovarmi con gli occhi lucidi in certi passaggi, e visto che sono uno che si commuove facile, anche il solo ripensarci mi stende.
Proverete un senso di profonda tristezza nel ripercorrere i ricordi del morente John, nel tentativo di esaudire il suo ultimo desiderio, ricostruendo a ritroso i vari momenti chiave della sua vita.
Trama semplicissima, ma mai lineare, centellina ad ogni passaggio di ambientazione i vari collegamenti con scene passate e future rendendo il quadro chiaro solamente verso i momenti finali.

Credo si possa parlare di pura poesia signori, segnale che anche con pochi mezzi a disposizione le idee e la creatività riescono a dar vita a prodotti struggenti come questo, che con dialoghi ben scritti e qualche nota di pianoforte danno più di una pista a prodotti ben più blasonati e costosi.
L'intera storia dura solo 3 orette circa, e mai come in questo caso le parole "breve ma intenso" riescono a dare l'idea di quanta anima e quanto cuore siano presenti in quest'agrodolce opera interattiva.
Posted 2 January, 2015.
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2 people found this review helpful
39.8 hrs on record (26.0 hrs at review time)
Era ardua l'impresa di riportare in auge uno sparatutto vecchia scuola come Painkiller dopo i miseri fallimenti di Overdose, Redemption e Resurrection.
Però devo dire che tra tutti gli schifosi ed infimi sequel dell'originale Painkiller (e la sua ottima espansione Battle out of Hell) datato 2004, questo "Hell & Damnation" (HD, che burloni) è senz'altro la cosa migliore che questo franchise abbia partorito da un decennio a questa parte; per un motivo molto semplice: è un dannato remake di Painkiller (Black Edition). Non un sequel, non un prequel, non un gioco ispirato a, non una mod... È PAINKILLER.
Tirando le somme, una grafica migliorata (rifatta in UE3) è tutto ciò che c'è in più in questa nuova incarnazione di un franchise che entrò in sordina dieci anni fa nella storia degli sparatutto "ignoranti", anche se forse meno impegnativo dell'originale; in difficoltà "trauma" infatti non ho incontrato grossi problemi a finire il gioco, cosa che invece successe con il capostirpe, rendendolo abbastanza frustrante in alcuni passaggi.
Tuttavia è incredibile come il gusto di massacrare nemici a fucilate o di impalarli al muro con la Stake Gun, o affettarli con il Painkiller uno dopo l'altro, con sangue e brandelli che svolazzano per tutto lo schermo non abbia perso il minimo fascino dopo tutti questi anni. Si perde un pò della storia originale, non è ben chiaro cosa Daniel debba fare o abbia già fatto, non c'è più un filo logico da seguire, i livelli si susseguono senza una trama precisa che è un mero pretesto per sfogare la propria furia assassina mappa dopo mappa.
Parlando di livelli, qui troviamo un mix di quelli presenti in Battle out of Hell e nel Painkiller originale, ma in totale sono di meno. Mancano diverse mappe storiche come ad esempio "The Town", leggendaria mappa che all'epoca venne inserita nella prima demo. Niente paura, tutto reintrodotto via DLC, e se la discutibile scelta di re-implementare alcuni classici (assieme ad altri livelli inediti) con degli aggiornamenti a pagamento vi sembra una presa in giro, verrete ripagati in parte dall'ottima fattura degli stessi, a patto di prenderli scontati. Qualcosa ovviamente è stata rivista, cambiata e sovente resa un filino troppo facile da portare a termine.
Peccato infine per la componente multiplayer quasi deserta e la presenza di svariati bug che ogni tanto fanno capolino.

In definitiva il miglior pregio di questo Painkiller HD è l'enorme rispetto che i suoi sviluppatori hanno mostrato nei confronti del gioco padre e degli ex "People Can Fly", un gioco che è migliore di qualsiasi altro riferimento della saga per il solo fatto di non aver stravolto quasi nulla, segno che i grandi restano grandi nel tempo.

Bentornato, Daniel!
Posted 3 January, 2014.
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1 person found this review helpful
9.4 hrs on record
Lo ammetto, ho un debole per la Doublefine di Tim Schafer. Mi sono innamorato di Psychonauts quando uscì e l'ho divorato da capo a piedi assetato di scoperta per ben due volte.
Quindi quando per la prima volta vidi il concept che si nascondeva dietro questo Stacking pensai: 'ecco una futura perla'.
Ovviamente non sono stato smentito. Stacking propone un improbabile mondo popolato da simpatiche matriosche, mescolandolo a uno stile che richiama il cinema muto degli anni '20, e il risultato è ammaliante. Una rapida occhiata potrebbe far pensare a un gioco da completare in poche ore, ed è in parte vero, se non fosse per la farcitura di segreti e soluzioni alternative ai vari e piuttosto semplici enigmi fanno salire la longevità di questo piccolo grande titolo.
In quanto ad idee la Doublefine è un pò la Pixar del videoludo.
Posted 31 July, 2013.
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2 people found this review helpful
9.5 hrs on record (6.3 hrs at review time)
Doublefine è una software house che non ha bisogno di presentazioni. Sanno come rendere delle storie assurde, inverosimili e apparentemente infantili dei capolavori apprezzabili da quasi tutte le tipologie di videogiocatori.
Costume Quest non fa eccezione, anche per un giocatore come me che detesta visceralmente i GDR a' la Final Fantasy e gli hack 'n slash in generale, riesce nel difficile compito di farsi piacere mescolando l'ironia che contraddistingue lo studio capitanato da Tim Schafer con una storia avvincente e stupidotta al punto giusto, un gameplay mai frustrante nelle meccaniche e un reparto stilistico e tecnico delizioso da guardare. Si ride, ci si diverte e ci si appassiona. Per un gioco come questo, uscito in sordina e con un bassissimo budget non è affatto poco. Anzi, direi che è il massimo!
Complimenti di nuovo, Doublefine!
Posted 26 July, 2013.
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2 people found this review helpful
19.7 hrs on record
Una volta padroneggiati i comandi, il gioco diventa una droga e la vera sfida sarà smettere di devastare i nemici a randellate.
Posted 15 August, 2012.
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6 people found this review helpful
0.1 hrs on record
Consigliato a chi cerca un videogioco che unisca una trama avvincente di cospirazioni a un mondo fantasy da esplorare con personaggi fantastici.
Una vera e propria perla, non lasciatevi ingannare dallo stile cartoon, questo è un gioco che va divorato.
Posted 15 August, 2012.
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4 people found this review helpful
37.4 hrs on record (22.3 hrs at review time)
Lo stile grafico e il gameplay di questo gioiellino valgono i soldi spesi.
Mai frustrante, mai banale. Proverete empatia per ogni darwiniano perduto.
Posted 15 August, 2012.
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2 people found this review helpful
23.1 hrs on record (21.5 hrs at review time)
Un gioco che tutti dovrebbero provare.
Posted 19 July, 2012.
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