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Tl;dr un prodotto riservato ad un pubblico di nicchia che resta comunque inferiore a prodotti largamente più diffusi ed economici.

Ho preordinato uno Steam Controller mesi fa, intrigato dalle promesse fatte da Valve. L'idea di un controller configurabile mi ispirava, così come l'idea di non realizzare una copia spudorata dei controller per PC già esistenti.
Tuttavia, le mie aspettative sono state decisamente deluse sotto più punti di vista. Ma andiamo per ordine, e cominciamo dalla parte software.
C'è una cosa fondamentale infatti da tenere a mente: per poter utilizzare lo Steam Controller si DEVE passare dalla modalità Big Picture di Steam. Questa modalità è pensata per essere utilizzata collegando il PC ad uno schermo grande/ad un televisore, per giocare "sul divano di casa" come piace dire in casa Valve. Non mi capacito però del fatto che se voglio utilizzare il controller quando sono al PC io debba comunque utilizzare Big Picture in ogni caso: è un'interfaccia scomoda, pesante, che si integra male con lo stesso overlay di Steam e soprattutto su PC non c'è alcun vantaggio nell'utilizzarla.
Tutto questo ci porta al secondo punto: se si vuole utilizzare lo Steam Controller con un gioco non posseduto su Steam, bisognerà aggiungerlo ai giochi non di Steam, aprire Big Picture, configurare da zero il controller e poi, incrociando le dita perché tutto vada a buon fine, giocare.
Perché parlo di incrociare le dita? A quanto pare, e nonostante quanto promesso da Valve, lo Steam Controller NON funziona con tutti i giochi presenti su Steam. Ho voluto infatti provarlo con Abe's Odyssee, gioco del 1997 (questo dettaglio sarà rilevante più tardi) che possiedo su Steam. Inizio a configurare il controller dall'interfaccia di Big Picture, e dopo una decina di minuti sono pronto a lanciare il gioco: bastano invece pochi istanti per accorgermi che le configurazioni impostate non sono state applicate. Cerco di smanettarci ancora un po', e nel frattempo scrivo una mail all'indirizzo del supporto del controller (mail che attende ancora una risposta a distanza di un mese): facendo qualche prova empirica ho realizzato che il problema pare essere (condizionale d'obbligo non essendoci conferma) la mancata compatibilità dell'overlay di Steam con il gioco, "problematica" comune a molti vecchi giochi come Abe.
Ciò mi spinge ad un primo paragone con un prodotto più diffuso, il pad per Xbox 360. A livello di facilità di configurazione non c'è infatti alcun paragone: con la stragrande maggioranza dei giochi odierni (sia che questi siano presenti o meno su Steam) basta infatti collegare il pad per 360 per poter subito iniziare a giocare senza troppi fronzoli, mentre per i giochi più vecchi o che non supportano nativamente un controller si può utilizzare un middleware come Joy2Key per risolvere efficacemente il problema.
Passiamo a discutere della parte hardware: nella confezione, insieme allo Steam Controller, sono inclusi un cavo USB per utilizzare il controller in modalità wired, due batterie stilo e un dongle USB per l'utilizzo in modalità wireless. Questo dongle ha un raggio limitato ed è soggetto a parecchi disturbi: basta infatti che anche solo un filo si trovi nella "traiettoria" tra dongle e pad per dare il via ad una serie di popup che avvisano della scarsa ricezione del controller. Va invece lodato l'utilizzo l'utilizzo energetico del controller, che permette di giocare per svariate decine di ore prima di ricaricare/sostituire le due pile stilo.
Per quanto riguarda il controller in sé la plastica di cui è composto non mi fa impazzire (in particolare la plastica lucida, che si copre di ditate da subito), il peso è adeguato ma si ha comunque la sensazione di avere in mano qualcosa di fragile, in particolare per quanto riguarda le due "levette" posteriori (che fungono anche da copertura per i vani pile) e che si trovano proprio nel punto in cui si appoggiano medio e anulare quando si impugna il pad. Immagino che avere due pulsanti utilizzabili in più non faccia male, tuttavia la posizione di queste due levette è tale per cui semplicemente impugnando il controller si finisce col premerle, e se si utilizza la configurazione di default di Steam per i giochi che supportano nativamente i controller (configurazione che, nello specifico, replica sulle due levette i tasti A e X del pad) si rischia di compiere azioni di gioco involontariamente.
Peculiarità dello Steam Controller è l'assenza di una croce direzionale e di una levetta destra, sostituite da due trackpad con "haptic feedback" (una sorta di vibrazione scatenata dal tocco). È senz'altro un approccio interessante che, però, non garantisce la stessa precisione e intuitività di quanto invece fa il pad per Xbox 360, che utilizzo di nuovo come esempio. Ho provato entrambi i controller con Metal Gear Solid V: The Phantom Pain e la differenza tra i due pad è subito stata netta: il trackpad destro sostituisce la levetta destra del pad 360, che viene utilizzata per comandare la telecamera di gioco. Nonostante abbia provato personalmente a cambiare le configurazioni, e abbia provato a scaricare i profili realizzati da altri utenti non sono riuscito ad ottenere un utilizzo soddisfacente del trackpad, col quale passa almeno un decimo di secondo dal momento in cui avviene il tocco a quando la telecamera di gioco inizia a muoversi, tutto sempre in maniera imprecisa e dalla velocità variabile (con tocchi simili la telecamera a volte si muove molto lentamente e altre volte invece gira come una trottola a 360 gradi). Questo già basterebbe a rendere difficile giocare, e impossibile l'utilizzo di armi come fucili da cecchino e simili. Va però aggiunto il fatto che questi trackpad non sempre rilevano il tocco dell'utente, aggiungendo ulteriore inaffidabilità nell'utilizzo.
Anche il trackpad sinistro, che sostituisce la croce direzionale, soffre degli stessi problemi: se con il pad per 360 mi basta premere la croce in su per un istante per passare da un'arma principale all'altra in MGSV, un tocco simile sullo Steam Controller non sempre consente di compiere la stessa azione di gioco e si finirà spesso con l'aprire per un decimo di secondo il menù delle armi, riselezionare l'arma già correntemente equipaggiata e richiudere il menù, con tutti i disagi che questo comporta (specialmente giocando online).
Inoltre, per qualche motivo, non è possibile utilizzare il trackpad sinistro se si sta già utilizzando la levetta: sempre parlando di MGSV non posso dunque correre e allo stesso momento cambiare arma, cosa invece fattibile con il pad per 360.
Il cosiddetto haptic feedback, inoltre, è rumorosissimo: anche impostando una bassa sensibilità basta infatti un semplice tocco per scatenare un rumore molto forte dall'interno del controller, che alla lunga potrebbe risultare fastidioso.
La levetta si comporta bene, così come il resto dei tasti, la cui posizione varia rispetto alla configurazione classica dei pad per PC e dunque potrebbero lasciare inizialmente spaesati.
Lo Steam Controller è inoltre dotato di un giroscopio, feature simpatica da utilizzare: l'ho testato con Sonic & All-Stars Racing Transformed muovendo il controller nello spazio come se fosse un volante e non l'ho trovato male, ovviamente anche in questo caso non si ha la stessa precisione di controllo che si avrebbe invece utilizzando la levetta.
In sostanza, questo prodotto non mantiene le promesse fatte e difficilmente riuscirà a ricavarsi una considerevole nicchia di mercato allo stato attuale delle cose. Se ai problemi elencati si aggiunge infatti il costo (55 euro, a cui vanno aggiunte le spese di spedizione in caso di acquisto da Steam) e lo si paragona ad altri prodotti, come il sopracitato pad per Xbox 360 che costa circa la metà, lo Steam Controller perde su tutta la linea.
Posted 12 November, 2015. Last edited 19 November, 2015.
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8.6 hrs on record (5.2 hrs at review time)
Super 3-D Noah's Ark è uno sparatutto in prima persona realizzato da Wisdom Tree, software house nota per aver pubblicato giochi a tema biblico su diverse piattaforme negli anni '90.
Nel ventesimo anniversario dalla sua pubblicazione su PC il gioco sbarca anche su Steam, in un'edizione ottimizzata per funzionare anche su computer odierni senza problemi (accompagnata tuttavia anche dall'edizione originale per DOS, per chi volesse ricreare l'autentica esperienza di gioco).
Il titolo sfrutta lo stesso motore grafico di Wolfenstein 3D, concesso su licenza proprio da id Software: non ci troveremo però nei panni di un soldato americano impegnato a combattere i nazisti ma assumeremo invece i controlli di Noè, indaffarato a calmare gli animali imbarcati sull'arca. Anche i toni sono decisamente meno violenti: Noè ha in dotazione diversi tipi di fionde con le quali potrà sparare cibo agli animali, facendoli ingozzare fino ad addormentarli, e dovendo inoltre stare molto attento a non farsi prendere letteralmente a calci e sputi.
Nonostante la premessa particolare il gioco è estremamente godibile se si è appassionati degli FPS vecchio stile: munizioni e kit per la salute scarseggiano, e anche il nemico più comune è comunque in grado di infliggere danni elevati ed eliminare il giocatore in pochi secondi se non si presta attenzione. I livelli poi sono stracolmi di stanze segrete e passaggi nascosti, che andranno trovati tutti se si desidera ottenere un punteggio perfetto (oltre agli achievement relativi). Particolarità del titolo è la presenza di oggetti sparsi per i livelli che, una volta raccolti, mostrano al giocatore una domanda sulla Bibbia con risposte a scelta multipla: selezionando la risposta corretta si può ottenere un bonus di munizioni e punti salute più elevato rispetto al semplice collezionamento dell'oggetto.
Il comparto grafico è identico a quello dell'uscita del gioco nel 1995, apprezzabile nella sua semplicità ma potrebbe scoraggiare chi non apprezzate il retrogaming. Le musiche, a metà tra il tema di Seinfeld e un cartone animato per prescolari, sono accattivanti ma stufano ben presto essendo semplici tracce da 30 secondi ripetute in loop.
In sintesi, tralasciando il fattore umoristico che potrebbe spingere all'acquisto, si tratta di un gioco decisamente valido e adatto a chi vuole mettersi alla prova. Come già detto però, se il retrogaming non fa per voi statene alla larga.
Posted 27 June, 2015.
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62.7 hrs on record (48.4 hrs at review time)
Un ibrido tra i MMORPG "da console" alla Phantasy Star Online e i giochi della serie Budokai, dai quali viene ripreso lo stile di combattimento, Xenoverse riprende a grandi linee la storia dell'intera saga di Dragon Ball Z (e GT se si possiedono i DLC) per giustificare la presenza dell'avatar creato dal giocatore nei momenti più importanti.
Il gioco si divide tra PvE e PvP: è infatti possibile giocare, oltre alla già citata modalità storia, anche alle missioni parallele, affrontabili da soli, in compagnia di bot o di altri giocatori umani, mentre la parte PvP vede la presenza di modalità di combattimento con impostazioni e regole diverse, sia 1 contro 1 che a squadre, per un massimo di 6 giocatori contemporaneamente.
Il sistema di combattimento risulta immediato, ed è possibile utilizzare con il proprio avatar, una volta sbloccate, tutte le mosse speciali utilizzate dai personaggi della serie potendo dunque creare il proprio set di mosse ideale: tuttavia, a parità di livello (e questo si nota particolarmente in PvP) un personaggio "storico" risulterà sempre più debole di un personaggio creato dall'utente.
Le personalizzazioni non si limitano alle sole mosse, è infatti disponibile una vasta gamma di abiti e accessori per il proprio personaggio, in buona parte ripresi dai personaggi della serie (come la classica tuta amaranto di Goku, o gli abiti di C17 e C18 per fare qualche rapido esempio). Purtroppo (o per fortuna?) gli abiti influenzano le statistiche del personaggio, per cui scegliere abiti solo in base al loro aspetto non è raccomandabile se decidete di cimentarvi negli scontri PvP (le missioni e la modalità storia, invece, sono facilmente superabili anche includendo eventuali malus dovuti all'equipaggiamento).
Le abilità e i diversi oggetti equipaggiabili sono in parte acquistabili nei negozi di gioco, in cui è possibile spendere i soldi ottenuti nelle missioni, ma in larga parte si ottengono completando le missioni parallele, e qui giungo alla vera nota dolente di Xenoverse: l'ottenimento di ricompense è troppo arbitrario, non esistono condizioni in cui si sa di poter ottenere certamente l'abilità o il vestito desiderato e dunque si rende necessario riprovare la stessa missione più e più volte; inoltre il ritrovamento della ricompensa è spesso subordinato ad un evento che è necessario far scattare, ma anche in questo caso non esistono metodi sicuri e il tutto risulta essere estremamente tedioso.
Tuttavia se deciderete di buttarvi a capofitto in una specifica missione per ottenere una determinata ricompensa, o anche solo per battere il proprio record di punti potrete unire le forze con un massimo di altri due giocatori nelle missioni online: la comunità di Xenoverse è decisamente amichevole (salvo rari casi), e l'assenza di una chat libera, sostituita da un set di messaggi testuali predefiniti (saluti, frasi per la ricerca di compagni d'avventura ecc.) aiuta a filtrare efficacemente volgarità e drammi tra giocatori. Purtroppo i server hanno avuto parecchi problemi nei primi giorni di disponibilità del gioco tra frequenti disconnessioni e difficoltà a unirsi ad altri giocatori, la situazione sembra però essersi stabilizzata. Inoltre online è diffusa la presenza di cheater, è possibile infatti incontrare personaggi con statistiche non ottenibili giocando normalmente e guardando le classifiche PvP i giocatori ai primi posti hanno punteggi impossibili.
La grafica è gradevole e rispecchia lo stile dell'anime, alcune ambientazioni risultano un po' scarne di dettagli ma in compenso il gioco gira bene anche su PC non propriamente all'avanguardia, si notano tuttavia alcuni rallentamenti durante l'utilizzo di determinate abilità (una su tutte è "Uragano blu", durante la quale i frame al secondo calano vistosamente).
Il comparto audio è ben realizzato per quanto riguarda gli effetti sonori, il doppiaggio a volte può lasciare un po' perplessi (come nel caso di Goku e Trunks che saltuariamente emettono dei gridolini) mentre le musiche, eccezion fatta per il remix di Cha-La-Head, risultano un po' anonime ma compiono comunque il loro dovere.
In sintesi la valutazione complessiva del gioco è positiva, se vi piace l'universo di Dragon Ball e siete alla ricerca di un gioco con cui spegnere il cervello Xenoverse potrebbe fare al caso vostro. Se invece non avete mai letto o visto Dragon Ball Z il gioco perde una buona parte della sua attrattiva, per cui l'acquisto va valutato attentamente.
Posted 23 March, 2015.
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24.5 hrs on record (14.9 hrs at review time)
Un puzzle game coinvolgente, impegnativo ma (quasi) mai frustrante, che può essere giocato anche a piccole dosi data la breve durata delle sfide prese singolarmente.
La trama è più complessa da quanto ci si potrebbe aspettare da un gioco di questo tipo, andando a coinvolgere tanto la scienza quanto la filosofia e lasciando al giocatore il compito di porre tutti i tasselli al loro posto per comprendere il passato e il presente, ma soprattutto chi (o cosa?) si è. Il non vedere mai i propri interlocutori rende poi il tutto ancora più particolare, mentre si stanno ancora cercando di intuire le loro intenzioni.
Il comparto grafico attinge a piene mani dall'architettura antica (e in un gioco Croteam un paesaggio ispirato all'antico Egitto non può mancare), con ambientazioni dettagliate ma mai invasive, che non costituiscono distrazioni dalle sfide in corso. Durante la mia esperienza di gioco, inoltre, non ho notato glitch o difetti grafici di alcun tipo.
Il comparto audio si contraddistingue per un doppiaggio completo in italiano, le musiche di sottofondo sono gradevoli ma alla lunga potrebbero diventare un po' ripetitive (considerata la non breve durata del gioco).
Volendo trovare una pecca a The Talos Principle, la traduzione italiana sembra essere stata realizzata al 75% da una persona che conosce la lingua italiana (e fortunatamente le parti doppiate rientrano in questa fetta), mentre il restante 25% è stato realizzato (senza beneficio del dubbio) con un traduttore automatico dall'inglese o dal croato. Un esempio si può vedere già nella pagina del gioco su Steam: "Come se il risveglio da un sonno profondo, ci si trova in uno strano mondo contraddittorio di antiche rovine e la tecnologia avanzata. Incaricato dal creatore di risolvere una serie di enigmi sempre più complessi, è necessario decidere se avere fede o per chiedere le domande difficili". E se in questo esempio è comunque possibile intuire il significato originale del testo, alcune frasi presenti all'interno del gioco non danno nemmeno questa possibilità, risultando ambigue e confuse anche prese all'interno del loro contesto.
A mio avviso questo è l'unico difetto di uno splendido gioco, da provare se avete apprezzato Portal, Q.U.B.E. e compagnia. La rigiocabilità è garantita dallapossibilità di compiere diverse scelte e sbloccare diversi finali, oltre al supporto del Workshop di Steam per campagne create dagli utenti.
Posted 29 December, 2014.
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12.0 hrs on record
Un metroidvania piacevole e ben ispirato, ricco di humour e di citazioni (e talvolta di veri e propri plagi).
L'avventura principale non è estremamente longeva e si può portare a termine nel giro di 5-6 ore, a cui va aggiunta almeno un'altra decina di ore qualora si vogliano ottenere tutti gli achievement.
La difficoltà non è eccessiva, riuscendo comunque ad offrire una discreta sfida sia per quanto riguarda le sessioni di combattimento che per le sessioni più prettamente platform.
Posted 7 July, 2014.
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