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NaissanceE (d'ora in poi N.) è un capolavoro indie che nessuno conosce.

SINTESI DEL GAMEPLAY

N. è un platform 3D ambientato in un misterioso labirinto dove puzzle psichedelici si alterneranno a sessioni di "parkour". Il gioco è in penombra e la visibilità sarà molte volte fattore di gameplay. Spesso dovremo infatti cercare di illuminare il nostro percorso per poter evitare di cadere nel vuoto: pena la morte o l'essere costretti a ricominciare una faticosa salita. Lo spostamento e la capacità di salto si possono avvantaggiare di una modalità "sprint" vincolata a una respirazione la cui cadenza dovremo ritmare per non perdere il fiato: giusto un click del mouse alla comparsa di un segnale. Questa originale gestione della corsa non darà particolari stress e se ne sentirà la necessità solo in rari punti del gioco ma una sua cattiva gestione vi comporterà un rallentamento e un annebbiamento della vista, provocando non pochi problemi quando il fattore tempo e la concentrazione visiva saranno fondamentali per sopravvivere.

L'ambientazione vi permetterà di interagire con particolari luci e bottoni luminosi che in pratica sono delle chiavi capaci di farvi accedere a luoghi inaccessibili. In buona sostanza il gameplay si traduce in poche semplici cose ma a livello situazionale il gioco risulta comunque molto vario supportato da un ambientazione surreale dai molteplici sapori. Infine l'esplorazione e l'orientamento saranno fondamentali perché la linearità dei percorsi è ben mascherata da un ambiente molto complesso e psichedelico.

ESTRO ARTISTICO

N. è un capolavoro artistico di altissimo livello. Perché? Perché N. si configura come un'incredibile esperienza ludica fatta di paesaggi psichedelici futuristi dal raffinatissimo level design. La cura degli ambienti è maniacale e la loro complessità pone serie domande su come sia stato possibile realizzare un opera tanto complessa e "barocca": una aiuto procedurale? O è tutto "fatto a mano"? Chissà. Sta di fatto che N. riesce a sbalordire e a proiettarci in un universo alieno e allo stesso tempo familiare, quasi tutto fosse una sorta di "ambientazione archetipa", uno strano deja vu di un passato dimenticato. Il gioco rapisce e smarrisce allo stesso tempo, perché il perderci in un labirinto fatto d'arte, di suggestive ed enigmatiche architetture, spaventa, ci carica di paura ma allo stesso tempo appaga la nostra voglia di mistero, la nostra voglia di vedere cosa c'è di nuovo dall'altra parte, oltre l'orizzonte.

Il fattore psichedelico e surreale e le innumerevoli zone esplorabili (anche solo con finalità prettamente estetiche) faranno in modo che il gioco giochi con noi. Spesso infatti ci troveremo ad affrontare situazioni totalmente assurde e prive di significato che daranno una dimensione psicotica allo smarrimento generale, sentimento che sarà il pathos fondamentale di tutta l'esperienza.

N. è un tao artistico che ruota su un'estetica basata su una profonda monocromia (non ci sono praticamente texture) giocata su giochi di luce e ombre, bianco e nero. Questo Tao fa regia anche di sensazioni claustrofobiche e agorafobiche perché sapremo soffrire di stretti anfratti ma anche di orizzonti spettrali capaci di farci sentire pericolosamente insignificanti e fragili rispetto alle mastodontiche dimensioni ed estensioni che andremo a sfidare con lo sguardo.

Il gioco è sicuramente figlio di tante ispirazioni. Si basa su "sentimenti" ritrovabili nel cinema (come nei diversi film su "The Cube" "Matrix" o "Tron" per esempio) e spesso ricorda giochi come "Portal" "Half Life 2" e "Antichamber".

2001 odissea nello spazio strizza un po' l'occhio... e le litografie di Escher sembrano aver fatto scuola e in alcuni punti, quasi citate... ma la vera e più grande ispirazione è sicuramente il capolavoro manga di Tsutomu Nihei: Blame!, che in un certo senso potrebbe "giustificare" narrativamente l'ambientazione del gioco.

In ultima analisi, ma non per livello di qualità, la colonna sonora rappresenta la "proiezione acustica" dell'esperienza visiva. I sapori dei suoni e delle melodie sono alieni quanto quello che vedremo e sempre in stretta parentela con le sensazioni evocate dagli ambienti e dalle situazioni. La musica e le timbriche sono sempre severi, tristi, "industriali", psichedelici e tutto è stato fatto a misura di ciò che si vive durante il gioco.
Cavalcare il mistero trasmesso di N. è un esperienza visiva indimenticabile che tutti dovrebbero vivere.
E' un gioco che consiglio come consiglierei un film o un libro che fa crescere.
C'è solo una nota dolente in tutto questo: perché nessuno ne parla?

COMPARTO TECNICO

Un Unreal Engine 3 usato "furbamente" promette un esperienza di gioco usufruibile da qualsiasi macchina di medie prestazioni. Non ho trovato alcun bug o problema di interfaccia. E' tutto pulito e funzionale.

PRO

Un esperienza indimenticabile e immersiva, un'avventura psichedelica senza precedenti.
Artisticamente magistrale sotto tutti i punti di vista.

CONTRO

In alcuni punti particolarmente difficile.
Per alcuni l'eccesso di "situazioni artistiche" potrebbe risultare pesante.
Dura poco.
Comentarios
Sangir 21 DIC 2012 a las 4:57 p. m. 
Come ti rispondo se stai offline, scemo?
Io so Flash! 21 DIC 2012 a las 1:39 p. m. 
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Sangir 6 OCT 2012 a las 7:29 p. m. 
Se ti interessa come rimuovere quelle cazzo di presentazioni in Borderlands, fammi un fischio asd