Un RPG incredibile.
Tralasciando la difficoltà per cui è diventato famoso il gioco, che oltre ad essere notevole mi ha ricordato lo stile di "trappole per principianti" di cui erano costellati i vecchi giochi prima che il mondo videoludico diventasse troppo popolare, il gioco in sé è perfetto sotto qualunque altro aspetto:

Il gameplay è esattamente a metà tra un action rpg e un rpg più tattico, in cui premeditare le azioni spesso non solo aiuta ma è fondamentale per sopravvivere, il che si sposa perfettamente col feeling più old school della difficoltà del gioco. La varietà e il bilanciamento delle classi è ottimo.

L'atmosfera è la più magistrale e ben realizzata che abbia mai visto in un videogioco e può essere sintetizzata in una sola parola: Solitudine. Ogni dettaglio, ogni mostro, ogni npc, ogni flebile raggio solare e ogni pietra incastonata tra le rovine contribuiscono a far provare al giocatore una sensazione di abbandono, di inettitudine e di piccolezza di fronte a divinità e scenari così colossali, eterni e immobili. Più di una volta restere con la bocca aperta.

Vi invito caldamente a giocarlo la prima volta SENZA GUIDE: vi giuro che tornete indietro di 20 anni e giocherete con gli occhi del bambino che era in voi quando per la prima volta giocavate allo SNES.